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Tarallini pugliesi all’olio di oliva, con esubero di lievito madre

Sono trascorsi quasi due anni dal mio ultimo post sul blog, se non erro. Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima, ma tutta quanta mi ha trovata comunque, sempre ad impastare.
Nonostante il mio silenzio qui e sui social, la mia esperienza con i lievitati è andata avanti, ho continuato a studiare e sperimentare e solo da un mesetto sono tornata a farmi sentire, giusto per non perdere del tutto le buone abitudini 🙂

La ricetta che vi presento oggi è pensata per la bella stagione che arriva, per i prossimi picnic che spero faremo tutti, per uno spuntino in spiaggia, per la merenda negli ultimi giorni di questo lungo e difficile anno scolastico.

I tarallini pugliesi, quelli croccantini e fragranti, piacciono proprio a tutti, vero?
Lucidi, profumati, friabilissimi e davvero troppo golosi, i tarallini pugliesi sono il non plus ultra dell’aperitivo estivo per chiunque, ma per me i tarallini ricordano l’adolescenza, un negozietto di prodotti tipici del centro storico di Gallipoli e i primi giri in Vespa con la migliore amica.
Sono trascorsi più di 25 anni da allora, ma l’odore dei tarallini si mescola inevitabilmente con quello dell’estate, della salsedine che si attacca alla pelle nelle sere trascorse lungo le mura della città vecchia, in un loop continuo di giri su due ruote.

Vi ho fatto venire voglia di tarallini?
Spero proprio di sì!

Tarallini pugliesi all’olio di oliva
con esubero di lievito madre

Ma mi seguite già su Instagram?

Con esubero di lievito madre liquido:

300 g di farina di semola rimacinata
100 g di esubero di licoli
80 g di vino bianco da tavola
80 g di olio di oliva
un cucchiaino di sale
Spezie a piacere (facoltativo)

Con esubero di lievito madre solido:

280 g di farina di semola rimacinata
100 g di esubero di lievito madre solido
80 g di vino bianco da tavola
80 g di olio di oliva
un cucchiaino di sale
Spezie a piacere (facoltativo)

Ferment-e

Procedimento:

Impastare insieme tutti gli ingredienti, tenendo da parte metà olio, da aggiungere via via che si impasta e la farina richiede maggiore idratazione.
Si creerà così un panetto piuttosto asciutto, ma comunque omogeneo, che deve riposare almeno un’ora prima di poter essere lavorato ancora.
Se non potete formare subito i tarallini pugliesi, potete avvolgere l’impasto nella pellicola e riporlo in frigo anche fino al giorno dopo, avendo cura di far riposare l’impasto a temperatura ambiente per un’ora abbondante prima di stenderlo.
Per formare i tarallini pugliesi, basta staccare dei pezzi d’impasto e formare dei cordoncini dello spessore di meno di 1cm, tagliandoli a pezzetti di 8/10 cm, che andranno poi chiusi e pinzati bene all’estremità. Questa piccola accortezza fa sì che i tarallini pugliesi non si aprano in cottura.

Bollitura:

I tarallini pugliesi, prima del passaggio in forno, devono essere bolliti. Questo procedimento garantisce una superficie liscia, lucida e la caratteristica fragrante consistenza.
In un pentolino, portate a bollore abbondante acqua e, mentre bolle, inserire pochi tarallini pugliesi per volta. All’inizio, i tarallini andranno giù, ma nell’arco di un minuto circa verranno a galla e saranno pronti per essere presi e poggiati su uno strofinaccio pulito ad asciugare.
Non usate la carta assorbente, si attaccherebbe ai tarallini.
Una volta terminata la prima cottura dei tarallini pugliesi, aspettate una decina di minuti che siano bene asciutti tutti, anche gli ultimi, prima di posizionarli su una teglia rivestita di carta forno.

Cottura in forno:

Preriscaldate il forno in modalità ventilata a 190°. A forno caldo, inserite la teglia con i tarallini pugliesi per 15 minuti, allo scadere dei quali, provvederete a rigirare i tarallini e rimettere in forno per altri 15/20 minuti circa, il tempo necessario affinchè diventino perfettamente dorati.
Una volta sfornati, vi sembrerà che non siano ancora perfettamente tostati, ma basterà che si raffreddino, perchè diventino croccanti e friabili